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Fotocamere per l'architettura




Nella fotografia di architettura, due sono le esigenze principali per una fotocamera: disporre di focali grandangolari di eccelente qualità e la possibilità di decentrare l'ottica, per evitare  quando è necessario inquadrare palazzi alti di inclinare la fotocamera e creare linee di fuga non gradevoli. Gli apparecchi reflex possono adottare obiettivi decentrabili, ma per i professionisti del settore esistono fotocamere speciali che rispondono alle seguenti caratteristiche:

  • dispongono di meccanismi di decentramento molto ampi


  • consentono di montare ottiche nate per il grande formato (dal 6x9 cmmin su) che dispongono di un cerchio di copertura molto ampio, ovvero di una proiezione molto larga, molto più di un formato che devono coprire nominalmente e che quindi  permettono decentramenti ampi senza incorrere in cadute di luce ai bordi, lavigeattatura
  • di solito consentono di registrare l'immagine sia su pellicola che in digitale: a seconda della scelta dell'utente, si può montare sul retro della fotocamera un magazzino per la pellicola, una fotocamera reflex (senza ottica) oppure un dorso digitale (magazzino che contiene un sensore digitale molto evoluto e costoso).
Questi apparecchi dispongono di una piastra in metallo con i movimenti di decentramento, di un attacco frontale per gli obiettivi, di un attacco posteriore per il magazzino pellicola/sensore e un'impugnatura, sepsso in legno. Sono quindi molto compatte, rispetto altre macchine da studio, come i banchi ottici o le fotocamere medio formato, cosa molto comoda per i fotografi di architettura che scattano in esterni e portono con se molta attrezzatura.





Tra le fotocamere di questa categoria si possono trovare produzioni giapponesi, tedesche, svizzere e anche italiane, come Silvestri di Firenze






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